mercoledì 23 aprile 2008

E adesso cchiù pilu pi tutti

E adesso cchiù pilu pi tutti-. Ho pensato a questa frase appena ho appreso la notizia che Raffaele Lombardo fosse stato scelto da noi cittadini come presidente della regione Sicilia.
Però questo uomo baffuto, dal cognome nordico, a me non piace.Stavolta, per la mia terra, avevo sperato in un cambiamento radicale, e sebbene non credessi in nessuno dei due leader dei maggiori schieramenti, la mia indole sognatrice continuava imperterrita a crederci davvero in chi questa Sicilia la vuole cambiare nel profondo.
Anna Finocchiaro ha toppato e si sapeva. D’altronde chi era, tra i miei concittadini, che prima della sua candidatura sapesse che fosse sicula?!
Pochissimi.
Ha vissuto da sempre nella capitale e anche adesso preferisce la grande città, rinunciando al suo posto nel parlamento siciliano, dalla parte dell’opposizione, optando per quello al senato. Cchiù pilu pi tutti ho pensato quando ho saputo anche questo.
Tutto ora è nelle mani di Raf, Raffaele Lombardo, che chiamo simpaticamente con questo diminutivo, questo uomo che tanto mi ricorda Totò Cuffaro ...(che Dio, ops il senato, lo abbia in gloria!) .
E appena ho sentito anche questo scoop, ho pensato -Accipicchia-, veramente ho pensato, come si dice dalle nostre parti, -e che minchiaa sti cannoli stavolta me li volevo mangiare, pa suvicchiaria…-
Vale a dire, che, questa volta, volevo un cannolo per festeggiare, nonostante tutto.
-E se avranno un sapore amaro?
!- Mi chiedo tra me e me mentre mi reco in pasticceria.
-Ma quannu mai, un poo esse!-
Vale a dire: -ma quando mai, non può essere assolutamente!-
Volevo reagire, dopotutto, dovevo reagire, dopotutto.
Attraverso la piazzola, vicino casa e sento due vecchietti parlare tra di loro.
-Acchianò Silvio-.
Uno dei due dice all’altro. Che in lingua italiana significa: -è salito al governo Silvio Berlusconi-.
E l’altro: -Cumpaà ma picchì c’erano dubbi?- Vale a dire: -Amico mio, ma perché c’erano dubbi?-
Non c’erano, era vero. In fondo al cuore lo sospettavo e lo immaginavo.
Berlusconi Silvio, presidente del consiglio. Sapete che ho pensato?
-Adesso cchiù pilu pi tutti-.

Adesso compari tutti sapete cosa succederà, vero?
Ve lo dico io:
Più posti di lavori, ovvero, più precari, vale a dire cchiì pilu pi tutti.
Ponte sullo stretto, ovvero inutile infrastruttura, perché se non lo sapete da noi i tratti ferroviari non esistono, e le autostrade fanno così schifo che invidiamo la Salerno–Reggio Calabria, di conseguenza i fondi destinati al Ponte potrebbero essere utilizzati per ben altro e a scopi migliori, il tutto riassunto in, cchiù pilu pi tutti.
Ce ne sarebbero da dire altre ma preferisco fermarmi qui altrimenti oltre al cchiù pilu pi tutti mi lascio andare a quella volgare esclamazione già citata. Dopotutto sono una signorina, "coirna rure", ma signorina.
Proseguo il mio tragitto verso la pasticceria, annullando ogni possibile pensiero riguardo la politica e il futuro della mia regione bella e maledetta, una regione che potrebbe avere gli stessi colori della squadra di calcio della mia città, rosa e…nera.
Bedda matri! Un futuro bicolore, a tratti rosa e a tratti nero. Quest’ultimo è inquietante picchì se arriva u nivuro allora quarcuno deve adunnare i luci ma se poi su fuirminate?!
Evito di tradurre questo mio ultimo flusso di coscienza, ricordando di nuovo a me stessa che sono una signorina.
Mancava poco e girato l’angolo avrei trovato la pasticceria.
Arrivata lì davanti, trovo la saracinesca abbassata, con un biglietto fuori che diceva: chiuso per lutto. Minchia malaugurio. E non penso ovviamente che quello a cui si riferivano fosse un lutto politico.
Pazienza, questa era la conferma che non c’era nulla da festeggiare e poi tutti lo sanno, Totò Cuffaro pure: No cannolo? No party!
Oramai solo il pilu mi rimaneva ma con queste prospettive almeno si poteva sperare in grandi quantità. Avremo tanto pilu e per tutti.

Raf in bocca al lupo e prova a preservare Cchiù pilu pi tutti, ora e sempre.

lunedì 21 aprile 2008

Sicilia: regione che cambia, regione che resta

Sono stanca.
Mi sento esausta di credere che qualcosa possa cambiare.
Stanca di vedere nei giornali nazionali qualche stupido articolo su di me e la mafia.
Ogni tanto qualcuno mi cita senza chiedermi il permesso e io ci rimango male perché scrivono solo cose già lette e rilette. Poi accendo la televisione e vedo me e ciò per cui sono diventata famosa: la mafia.
Sono passata alla storia per questo e ne dovrei essere felice. Non è da tutti essere riconosciuti dovunque, perché paese che vai stessa frase che senti: vieni da Palermo? Allora sei mafiosa!
E che fanno Loro? Ci ridono sopra e basta. Perché? Perché Loro si accontentano di questo: parlane bene o parlane male ma parlane…
Io invece m’incazzo!
Io m’infervoro!
Loro invece sono felici, lo sono perché si vedono in televisione.
Loro si accontentano che se ne parli male ma che se ne parli comunque.
Io invece piuttosto che apparire in televisione per questo motivo preferirei essere ignorata e non essere nominata assolutamente.
E invece no. Debbo sentire e vedere in tv Il capo dei capi. Sentire raccontare l’origine e l’evoluzione della nostra criminalità organizzata.
È nostra la mafia, anzi no, io non l’ho mai voluta. La Mafia è Loro. La vogliamo e per questo se la tengono.
Perché? Perché gli hanno sempre fatto credere che essa sia nata con Loro, con i siciliani.
E perché tutti ci ricordano che è così: paese che vai stessa frase che senti…
Se Loro vedessero la Loro Signora Mafia le stringerebbero la mano.
E io invece piango, piango lacrime di rabbia e amarezza. Lacrime che ancora non sono state asciugate.
La storia non insegna nulla.
Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Il Generale dalla Chiesa, Libero Grassi…io loro li ho conosciuti e a loro che ho stretto la mano, ringraziandoli per quello che volevano fare per me. Ma Loro devono rovinare sempre tutto e me li hanno portati via.
Loro, Loro e ancora Loro. Io Loro talvolta li detesto. Io talvolta di Loro mi vergogno.
A Loro hanno fatto sempre credere che l’omertà gli appartenga.
Gli hanno fatto credere che avere paura è l’unica alternativa ad un sistema che non può e non deve trovare rivali. Gli hanno fatto credere che Loro sono solo bravi ad imitare e mitizzare le 3 scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano.
Gli hanno fatto credere che non parlare sia l’unica cosa giusta da fare e c’è chi ancora crede che farsi i fatti propri serva a campare cent’anni.
Questo dicono da sempre, e Loro vivono e crescono con questa bugia che s’intrufola subdola nelle loro teste.
Falcone, Borsellino, Impastato, Grassi sono solo alcuni che hanno voluto smentire quella convinzione, facendosi i fatti Loro e i fatti miei, quei fatti di cui nessuno vuole parlare, i fatti per cui mi avvilisco tanto.
Chi sono Loro? Loro sono i siciliani.
E scusatemi se ancora non mi sono presentata: Io mi chiamo Sicilia e sono una regione che cambia e una regione che resta. La colpa di questo è di Loro come sempre, che quelle lacrime che verso non me le vogliono ancora asciugare.

venerdì 11 aprile 2008

V-day, II round. Rifanculizzatevi tutti

Il primo vaffanculo è stato gridato l'otto settembre 2007 in diverse piazze italiane, in cui numerosi sostenitori dell'oratore e comico genovese più irriverente del nostro (bel?) paese, Beppe Grillo, si sono riuniti per dire “no” a tutti i politici condannati in via definitiva, o in primo e secondo grado, e avanzare una proposta di legge che permettesse non solo questa restrizione ma l'elezione dei parlamentari da parte dei cittadini stessi, e impedire che uno stesso politico venisse eletto per più di due legislature.
L'evento provocò grande clamore e la parolaccia venne urlata a squarciagola da migliaia di persone, come un grido disperato. Sebbene dall'episodio insolito e volutamente provocatorio non ci siano state conseguenze effettivamente utili Grillo ci riprova, e a distanza di sette mesi organizza un secondo v-day, previsto per il 25 aprile.
Stavolta invita tutti gli italiani a fanculizzare i responsabili della disinformazione televisiva e giornalistica.
Beppe Grillo si riferisce in particolare alle sette televisioni e ai sette giornali che si sono “venduti”:
RAI1, RAI2, RAI3, Canale 5, Italia1, Rete4, La7, il Corriere della Sera, la Repubblica, la Stampa.
La situazione è così disperata, penserete?
Si.
Basti pensare ad un “Grande Fratello” più astuto ed infido che limitandosi a controllare l'informazione ce ne fornisca dunque una molto più velata, facendoci sapere solo ciò che conviene.
Il vaffanculo stavolta viene urlato per un'esigenza reale che consiste nel ricevere un informazione sana e pulita.
Se come dice David Randall (giornalista britannico) il buon giornalista deve servire la società, qui invece è solo capace di servire gli altri, anzi, chi sta a capo di questa società putrida e doppiogiochista.
Il vaffanculo verrà urlato per chiedere Tre referendum per una libera informazione in un libero Stato, con l'abolizione dell'ordine dei giornalisti di Mussolini; l'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria di un miliardo di euro all'anno (dunque se il giornale non vende non campa); e l'abolizione della legge Gasparri e del duopolio Rai-Mediaset.
Per ulteriori informazioni potete visitare il sito www.beppegrillo.it
Dopodiché non vi resta altro che fare attenzione a non ammalarvi, a non infiammare le tonsille, fare gargarismi ogni sera, ripetere esercizi con la bocca e il diaframma e arrivare così al 25 aprile in salute per urlare un vaffanculo sonoro e sentito!
Buona parolaccia a tutti.